In passato, numerosi tentativi medici e chirurgici sono stati fatti per aumentare le dimensioni del seno, utilizzando diversi materiali iniettati o impiantati, o anche elementi autologi. Si sono verificati una serie d’ insuccessi che lasciavano il seno duro, doloroso e senza la forma desiderata.

Nel 1963 si è introdotta la protesi mammaria in silicone e da quel momento – non senza difficoltà iniziali – è stato possibile ottenere buoni risultati. Per 30 anni hanno protesi al silicone posto, rendendo l’intervento chirurgico e ottenere risultati prevedibili. Ai fini pratici, le protesi al silicone sono di due tipi:

  • riempite con gel di silicone
  • riempite con soluzione salina riempita

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In passato le protesi sono state accusate di essere causa di malattie anche molto gravi. La realtà è che non c’è valido studio scientifico che dimostra che le protesi al silicone siano responsabili del cancro al seno o di malattie del tessuto connettivo. Al contrario i risultati degli studi scientifici mostrano che l’incidenza del cancro della mammella e di altre malattie, è lo stesso nelle donne con o senza protesi.

Per un lungo periodo di tempo le protesi riempite con silicone sono state vietate negli USA pero non nel resto del mondo. Attualmente anche gli Stati Uniti ha autorizzato l’uso delle protesi al silicone per aumentare il seno.

Le donne con protesi possono rimanere incinta e l’allattare al seno il loro bambino. Le protesi al silicone hanno superato tutti i test necessari per essere considerate sicure. Tuttavia qualcuno sostiene l’opportunità di sostituire le protesi dopo un certo numero d’anni in maniera programmata.