Consiste nell’utilizzo di protesi atte ad aumentare le dimensioni di una mammella ipoplasica, ovvero di piccole dimensioni, con un insufficiente sviluppo della componente ghiandolare e adiposa. Può essere indicata anche in caso di asimmetria mammaria, cioè di eccessiva differenza di volume tra i seni. E anche in tutti quei casi in cui sia necessario correggere una perdita di sostanza del seno.

I materiali più utilizzati oggi a questo scopo sono le capsule di silicone, contenenti gelatina di silicone, ed eventualmente espandibili nel tempo con l’iniezione di altro materiale. L’intervento procede con un’incisione cutanea che potrà essere, secondo la tecnica prescelta, in sede ascellare, sottomammaria o periareolare. La protesi viene posizionata al di sotto del muscolo grande pettorale, fra questo ed il muscolo piccolo pettorale, e qui fissata con alcuni punti sul bordo muscolare per ridurre il rischio di spostamenti nei primi giorni dopo l’intervento. Exercise improves joint function in patients with rheumatoid arthritis. sildenafil india no prescription It is alright to experience erectile problems once in a life Time Experience In Miami. levitra free sample An employer canada cialis levitra can learn countless things about its employees, but this information is irrelevant, unless it has been collected and sorted into an actionable strategy. When a person deeprootsmag.org cheap generic sildenafil goes through erectile dysfunction he asks many questions from himself like- why this condition has arrived me? Why should I be a victim of ED? How can I make my wife happy with my performance? What should I do? And so on. Un controllo accurato di eventuali sanguinamenti precede la sutura dell’incisione, che verrà eseguita nel modo meno visibile. Dopo l’intervento per alcuni giorni si porterà una fasciatura compressiva per facilitare la fissazione in sede della protesi. I pericoli e le complicanze più frequenti di una mastoplastica additiva sono collegati a due eventi: uno potrebbe essere lo spostamento della protesi, che potrebbe comprimere importanti strutture nervose o vascolari e che in questo caso andrebbe rimossa o riposizionata per via chirurgica; l’altro evento che si potrebbe verificare consiste nella formazione di una capsula fibrosa intorno alla protesi che, nel tempo, contraendosi creerebbe un danno estetico e funzionale alla ghiandola, oltre ad un notevole dolore alla paziente. In quest’ultimo caso si potrà tentare di interrompere la continuità del guscio fibroso mediante un ulteriore intervento chirurgico, altrimenti si dovrà rimuovere la protesi per alleviare la sintomatologia ed il danno alla paziente.